Filtri per calcare: una questione di chimica
Processi Chimico/Fisici
Quelli che impropriamente si definiscono filtri per calcare, e che dovrebbero risolvere il problema dell'eccessiva concentrazione del famigerato composto nell'acqua domestica, sono in realtà processi chimico/fisici che sottraggono all'acqua ioni di magnesio e di calcio sostituendoli con ioni di sodio, prevenendo la formazione del calcare. Un'acqua dolce, in cui si riscontri un giusto livello di calcare, si attesta intorno ai 10 gradi francesi, ovvero 10 grammi di calcare ogni metro cubo d'acqua. Sotto questo livello l'acqua potrebbe diventare corrosiva.
Se è necessario mantenere una certa durezza, è bene però non eccedere: di norma, l'acqua del Milanese si attesta tra i 26 e i 30 gradi francesi, quindi contiene altrettanti grammi di calcare per ogni metro cubo d'acqua. Ipotizzando che i milanesi consumino un metro cubo d'acqua al giorno, alla fine del mese essi corrono il rischio di ritrovarsi con un chilogrammo di calcare distribuito su rubinetterie, lavelli, caldaie, lavatrici.
Noi di Axotec risolviamo il problema installando appositi addolcitori che, gestendo in maniera opportuna i componenti disciolti nell'acqua, ne tengono a bada il livello di durezza, a tutto vantaggio di portafoglio e ambiente.
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